(c) Report 6th April 2007 Penelope Kerr.

La furia distruttiva del terremoto e dello tsunami

Terremoto e tsunami si abbattono su Gizo e altre isole

La mattina del 2 aprile, alle 7.40, un violento terremoto (8,1) ha avuto luogo a 45 chilometri da Gizo (Isola di Ghizo), seguito, entro pochi minuti, da uno tsunami. Una serie di onde anomale di almeno 3 metri di altezza ha invaso Gizo. Altezze maggiori sono state registrate sulle altre isole. In località come Sasamunga (Provincia di Choiseul) l’acqua si è inoltrata fino a 500 metri nell’entroterra. Più di sessanta scosse di magnitudo inferiore sono state avvertite durante i due giorni seguenti. La città di Gizo è stata in parte protetta dalle antistanti formazioni coralline e dal trovarsi in posizione opposta all’epicentro. Nonostante ciò i danni causati dall’acqua e dalle scosse sismiche sono stati immensi. Villaggi come Titiana (pronuncia “Sisiana”), New Manra e altri ancora sono stati colpiti da tutta la violenza delle onde e di conseguenza sono stati totalmente o parzialmente spazzati via.

“Nusabaruku – un importante villaggio ormai distrutto dalla furia dell’acqua”
nusabaruku1


La Diocesi di Gizo è stata devastata. La violenza dell’acqua ha raso al suolo numerosi villaggi, alcuni con gli abitanti ancora nelle proprie abitazioni. In certe zone, gli isolani, nel vedere le acque recedere, hanno riconosciuto i primi segni di un imminente tsunami, e si sono precipitati a cercare riparo sulle alture, il che ha permesso di salvare molte vite umane. In altre località, non si è trovato né il tempo materiale né alture per trovare rifugio. Si contano al momento (06/04/2007) 57 vittime anche si prevede che con il passare delle ore questo numero continuerà a salire. Nelle vicinanze di Gizo, il villaggio di Nusabaruka, che ospita molti abitanti di religione cattolica, è stato spazzato via dalla furia delle acque. Le notizie pervenute fanno capire che anche altri importanti villaggi cattolici hanno sofferto ingenti perdite.


Nella stessa Gizo, la cattedrale è stata gravemente danneggiata dal sisma, con conseguente perdita del campanile e della campana, e parte della facciata. L’acqua ha invaso con forza devastante gli uffici della Diocesi e gli edifici circostanti, causando ovunque gravi e immensi danni. La residenza vescovile è ancora in piedi, ma come in tanti altri edifici urbani, l’interno non è stato risparmiato dalla forza distruttrice del sisma. Sull’isola di Loga, dimora della comunità domenicana e di molti collaboratori diocesani, l’acqua ha inondato gli edifici, fortunatamente le persone sono riuscite a fuggire, trovando riparo sulle colline retrostanti. Quasi certamente molti degli abitanti, incluse le religiose domenicane, hanno perso tutti i loro averi. È più che probabile che il convento non sia più recuperabile dato che la forza dell’acqua né ha distrutto le fondamenta. Anche il nuovo capanno adibito a refettorio e adiacente alla cucina è stato devastato dal sisma.

“Il giovane Michael presso il campo provvisorio su una collina di Gizo (c) 2007 B. O'Grady"
michael alone


La forza dell’acqua non ha risparmiato neanche Moli anche se non è ancora possibile stabilire l’entità dei danni e delle perdite subite. Non è andata meglio per altre parti della Parrocchia. Almeno due fatalità sono state registrate a Sasamunga dove un’onda anomala alta 4 metri ha invaso l’entroterra fino a 500 metri dalla riva, accompagnata da una valanga di fango. Il capoluogo di provincia di Taro è stato evacuato poiché si temeva che le acque avrebbero sommerso l’isola su cui è situato. Le parrocchie di Wagina e Sirovanga sembrano averla scampata, riportando solo lievi danni.

La maggior parte dei villaggi delle Isole Shortland ha subito danni rilevanti a causa delle vaste inondazioni; di conseguenza, molti degli edifici sono andati perduti. Secondo i primi dati resi noti dai National Disaster Coordinators, Toumoa ha perso il 75% delle abitazioni, l’ambulatorio e la chiesa. A Nila, chiesa, centro civico, ambulatorio, residenze del personale infermieristico e l’Istituto Professionale “S. Anna” sono stati lesionati dalle acque. Anche Gaomai ha perso l’ambulatorio e 10 abitazioni con il rispettivo contenuto. È giunta notizia che anche la chiesa è andata distrutta.  Malei ha anche perso tutto l’arredo dell’ambulatorio, sebbene dalle Shortland ci pervengano notizie che smentiscono tali fatti. Aggiorneremo la situazione non appena disporremo degli ultimi dati.


"Villaggio di Malakerava (presso Gizo) devastato dalle acque. (c) 2007 C. Oengpepa".
malakerava1


Non ci è pervenuta finora alcuna notizia sui possibili danni subiti dalle comunità cattoliche di Canaan e Noro. Le importanti infrastrutture commerciali del porto di Noro sono state gravemente lesionate dal sisma.

L’imbarcadero di Vanga Point è distrutto e le susseguenti scosse sismiche hanno inflitto grossi danni ad un importante officina e aula didattica per la lavorazione del legno.

In breve, è probabile che una buona parte delle infrastrutture diocesane sia andata distrutta o persa nel sisma, fra cui la cattedrale, il convento delle Domenicane a Loga e forse numerose altre chiese. Molti dei residenti della Diocesi sono rimasti senza un tetto e hanno perso la maggior parte dei loro beni, comprese le canoe. Gli orti invasi dall’acqua salata sono ormai inutilizzabili. Molti sono gli ambulatori che dovranno essere ricostruiti. Numerose sono le famiglie che piangono i loro morti, alcuni dei quali non saranno mai più ritrovati.

"La Cattedrale di Gizo gravemente disastrata.
 (c) 2007 B. O'Grady".
cathedral broken



(c) Relazione del 6 aprile 2007 Penelope Kerr.

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